domenica 1 marzo 2015

Commento a "La schiuma che informa", di Antonino Saggio. L'architetto - Gennaio 2015

Non vi è dubbio che interconnessioni dinamiche tra infrastruttura, struttura e informazioni in tempo reale siano, ad oggi, un punto determinante per nuovi approcci all’architettura e all’urbanistica. Credo si renda ormai necessario dare per assodato il concetto di prèt-a-porter dell’informazione. Oggi possiamo lavorare e restare connessi praticamente ovunque con qualsiasi tipo di supporto tecnologico. Viene facile prefigurarsi un presente e un futuro, non molto lontano, dove tutti questi schermi interattivi, personali e pubblici, possano intrecciarsi per creare “situazioni on-line” in qualsiasi punto e luogo delle nostre città. Dalle attese dei tram fino ad arrivare ai citofoni delle abitazioni. Così, si genererebbe un sistema di reti di scambio/ricerca di dati e di interattività con luoghi, architetture, installazioni e con tutto ciò che può essere modificato dallo user. Probabilmente alcuni sociologi dissentirebbero. Si creerebbe forse un mondo di persone disattento al mondo reale o un mondo di estrema customizzazione soggettiva? Funzionerebbe bene un luogo che cambia in continuazione?